lunedì 25 gennaio 2016

Il piccolo principe | Piccoli Brividi | Recensione

Nell'attesa di fare qualche piccola recensione dei film candidati all'Oscar, vi lascio il mio pensiero su quello che ho visto ultimamente:


Il Piccolo Principe (Le Petit Prince, 2012, Francia, diretto da Mark Osborne) è il film ispirato all'omonimo libro, scritto da Antoine de Saint-Exupéry nel 1943. Penso sia un libro che hanno letto più o meno tutti. Io personalmente l'ho letto molto tardi, ero in terza superiore ma me ne sono profondamente innamorata tanto che un giorno che l'ho visto in edicola non ho esitato a comprarlo. Forse è stato meglio averlo letto da grande, magari da piccoli si fa fatica a capire come vanno le cose mentre da grandi si vive un po' quel disinnamoramento che ci fa diventare noiosi, annoiati... e semplicemente grandi. La storia, come ho sottolineato, è ispirata al romanzo, non è un adattamento. Il romanzo c'è fisicamente, fa da contorno ad un'altra storia che racconta di una ragazza e della sua mamma. Il rapporto fra le due è perfetto, tanto che vivono in simbiosi. La madre, anche se non viene spiegato bene, vive senza suo marito che è all'estero e la bimba, in pratica non la vede mai. 
È sicuramente molto provata da questo abbandono, le difficoltà di crescere e mantenere una figlia da sola l'hanno portata a programmare al secondo la vita di sua figlia, così da permetterle di frequentare le migliori scuole e università e garantirle un futuro rigoglioso almeno sul campo lavorativo, probabilmente in modo da farla essere autonoma nel sfortunato caso in cui la storia si ripetesse.
La ragazzina dal canto suo è davvero in gamba, studia un sacco e si dà tutto quello che può per rispettare la tabella e attenersi al programma. Per poter frequentare una prestigiosa scuola, le due si trasferiscono in un quartiere nuovo, accanto a un signore abbastanza strampalato che, per prima cosa, distrugge loro una parete della nuova casa. Nonostante il loro inizio rocambolesco, l'uomo cerca di instaurare con la bambina un rapporto proprio tramite le pagine del romanzo. Inizia quindi per loro una straordinaria avventura che porterà poi la ragazzina a conoscere sì, la storia del ragazzo che innaffiava la sua rosa vanitosa e addomestica la volpe, ma anche a trascurare il "Progetto della sua vita" e a iniziare a mentire alla sua mamma circa i suoi progressi. Quando però la bambina scopre la fine del piccolo principe, incapace di concepire l'abbandono e la morte dello stesso, si infuria con l'aviatore e decide di non vederlo mai più. Ma l'aviatore ha un malore e la bambina, pentita, decide di andare a cercare il piccolo principe perché convinta che solo lui possa aiutarlo. Durante la fuga, cade nel cortile a sviene. Qui sogna quello che a qualcuno non è piaciuto (forse perché non l'hanno interpretato come un sogno?). Ricordate l'uomo che comprava le stelle? Si è comprato tutte le stelle, proprio tutte. Si è comprato il re e l'uomo vanitoso. Si è comprato il piccolo principe, che è diventato adulto e si è dimenticato di tutto. Starà alla bambina fargli tornare la memoria in modo da poter capire cosa significa avere nel cuore quello che è invisibile agli occhi e insegnare alla mamma a tornare bambina. Personalmente l'ho trovato degno del romanzo e credo che i bambini possano apprezzare. Certo, probabilmente né il libro né il film potranno fargli capire cosa significa che l'essenziale e invisibile agli occhi o la storia della volpe. Ci sono troppi concetti difficili che solo le esperienze possono far capire. Ma visivamente è molto bello, soprattutto quando entriamo dentro la storia del libro. Forse ha più da insegnare agli adulti, a tutti quei genitori che vogliono troppo di loro piccoli, a quelli che sono cresciuti e hanno deciso di comprarsi le stelle solo perché non ci ha ancora pensato nessuno.



Veniamo a Piccoli Brividi (Groosebumps, 2015, USA, diretto da Rob Letterman) che sì, si ispira all'omonima collana di libri horror. Ho forse già detto che soffro di acluofobia, che detto in modo molto meno elegante è la paura del buio e da piccola sarebbe stato impensabile per me leggere cose di questo tipo. Avevo paura del buio a livelli che ero terrorizzata dall'inizio di Nightmare before Christmas, quindi fatevi un'idea. Ho dormito per diversi ani della mia vita completamente coperta sotto le lenzuola e sinceramente mi chiedo ancora com'è che non sono soffocata. Il mio terrore era la bambina di The Ring, ha tormentato e ancora tormenta i miei sogni. Ho avuto il permesso di vedere L'esorcista quando ero già grande, stessa cosa vale per It e Nightmare. Ho visto una sfilza di horror giapponesi che mi hanno sempre tenuto sveglia per settimane, quindi adesso onde evitare mi tengo lontana dal genere a meno che non siano cult di vecchia data e dormo tranquilla. Tutto questo per precisare che non ho mai letto nemmeno un libro della collana ma conosco persone che dopo averli letti hanno passato la notte in bianco. Il film non fa paura, anche se devo dire che il ventriloquo è un po' raccapricciante, ma potrebbe benissimo essere un problema mio perché li ho sempre trovati inquietanti, La storia racconta del solito ragazzo americano che si trasferisce in un piccolo paese dopo la morte del padre, fa amicizia con quello un po' sfigato e ha una vicina da morire. Il padre è gelosissimo, fa studiare la figlia a casa e non la fa né uscire né interagire, ma lei esce di casa lo stesso e lui non se ne accorge mai. Tra Zach e Hannah c'è molta intesa, tanto che quando lui sospetta che il padre le abbia fatto del male, non esita a chiamare l'amico Champ e irrompono in casa della ragazza. Qui scoprono che l'uomo ha tutti i manoscritti originali delle storie di Piccoli Brividi scritti da R. L. Stine, che se ve lo chiedete sì, è davvero l'autore dei libri. Loro malgrado Zuch e Champ scoprono che aprire i libri significa liberare i mostri e, a seguito di una serie di sfortunati eventi, liberano il feroce Slappy, che vuole mettere in atto le sua vendetta nei confronti del suo amico/padre Stine colpevole di averlo rinchiuso per anni, liberando tutte le sue creature e bruciando i libri per non farli più ritornare tra la pagine. Come film, tecnicamente non è nulla di straordinario, ma la presenza di Jack Black nei panni dello scrittore è stata una garanzia per una fetta di pubblico, tanto che il 2 Settembre, prima dell'uscita delle sale cinematografiche, la Sony ha annunciato già l'uscita del sequel mentre la Mondadori farà un uscire un libro ad esso ispirato. Dobbiamo considerare che anche se la pellicola non è un capolavoro e la storia è di una banalità disarmante tipica del fanchise, Piccoli Brividi ha segnato l'infanzia di molti, prima con i libri e poi con la serie tv. Farà venire nostalgia a molti, se sono sicura.