lunedì 14 marzo 2016

Zootropolis | Deadpool | Gods of Egypt | Perfetti sconosciuti

Finiti questi Oscars, si torna alla vita normale, Qualche considerazione sui vincitori: Brooklyn, il film che ho adorato, non ha vinto niente e dire che ci sono rimasta male è dire poco; Cranston non è riuscito a compiere il miracolo e ha vinto Leo, all'inizio questa cosa mi faceva rabbia, poi ho pensato che io nel mio cercare di passare spagnolo sono come lui e la magia dell'empatia mi ha permesso di gioire insieme a tutto l'internet. Quanto al film d'animazione, era scontata la vittoria di Inside Out, soprattutto se consideriamo che questa categoria esiste da 15 anni e la Disney un po' per merito suo un po' grazie alla Pixar ha vinto la bellezza di 10 volte, però O menino e o mundo era molto, molto più meritevole anche se riconoscono che ci vogliono certi trascorsi per riuscire ad immedesimarsi quanto basta per capirne la delicatezza. Ma veniamo a oggi:


Zootropolis (Zootopia, 2016, USA, di Byron Howard e Rich Moore) l'ho visto con mia mamma al cinema il giorno dell'uscita, il 13 febbraio era il mio compleanno e il 18 siamo andate a festeggiare. Sinceramente una volta arrivata alla multisala ero molto combattuta, perché non vado al cinema spesso - essendo il più vicino parecchio lontano da casa, a 45 minuti di treno e almeno mezz'ora a piedi, più il ritorno - e il giorno uscivano anche Il caso Spotlight, Deadpool e The Danish Girl, però col senno di poi ed avendoli visti tutti dopo credo di aver fatto la scelta giusta. I due direttori comunque sono una garanzia: Byron Howard ha diretto Bolt e Rapunzel, mentre Rich Moore ha diretto Ralph Spaccatutto, che ad oggi rimane uno dei miei preferiti. Il film è diretto in CGI e secondo me il primo teaser trailer è uno dei più geniali che la Disney abbai mai fatto perché non diceva assolutamente niente sulla trama, ma dava importanza a quella che poi è la chiave del film: i personaggi sono antropomorfi e sanno di esserlo, essendo questa una conseguenza diretta dell'evoluzione. I personaggi di Zootropolis vivono senza distinzione tra prede e predatori ed è grazie a questo che la coraggiosa coniglietta Judy Hopps può ambire a diventare un poliziotto. Durante il suo primo giorno di lavoro come ausiliaria del traffico viene "adescata" da una volpe di nome Nick Wilde, diventando senza volerlo complice delle sua malefatte, che consistono nel comprare dei ghiaccioli da elefante e rivenderli in versione rimpicciolita adatta ai criceti. Nick e Judy si ritroveranno a vivere un'avventura con degli inaspettati antagonisti. In generale, comunque, i protagonisti sono tutti adorabili: ci sono i bradipi che vincono su tutta la linea, Benjamin il ghepardo grasso di cui mi sono follemente innamorata e i toporagni mafiosi. Il film è zeppo di citazioni, la mia preferita è quella di Breaking Bad. Come al solito la Disney lancia un messaggio che va dritto al cuore, che parte dal motto della città: ognuno può essere ciò che vuole. Andando oltre le limitazioni fisiche per cui purtroppo chi come me è alto poco più del metro e mezzo non può diventare né un modello né una hostess, mi piace pensare che inseguendo i propri sogni di possa non dico realizzarli, ma almeno avvicinarcisi un pochino. Questa cosa la penso spesso, mi dà sempre una forza incredibile ed è, probabilmente, l'unica cosa che mi fa ancora scrivere, studiare, avere degli obbiettivi. È il mio pensiero da quanto mi sono sentita per la prima volta che bisognava aiutare chi aveva già la strada spianata dalle amicizie importanti o da un conto in banco imponente, ho detto che avrei dimostrato a me stessa e agli altri che io posso essere ciò che voglio perché io non sono le conoscenze dei miei genitori, io sono i miei sacrifici, la mia volontà, i miei studi. Spero tanto che ogni bambino che vede questo film tenga bene a mente il motto di questo film e ci pensi ogni volta che un adulto stronzo gli dice che il rendimento scolastico di un alunno dipende dal reddito della famiglia.


Su Deadpool (2016, USA, di Tim Miller) non posso dire molto, perché gli unici fumetti che ho letto sono W.i.t.c.h., Topolino e qualcosa di Minnie. Tutto quello che so sui diversi universi del fumetto lo sa dai cinecomics, che in generale mi piacciono molto anche se ogni tanto mi tocca chiedere a mio fratello di spiegarmi qualcosina. Deadpool comunque mi è piaciuto, mi ha fatto ridere di cuore. So che alcune mamme si sono lamentate dei linguaggio scurrile e delle scene di sesso ma come ho detto prima il giorno usciva Zootropolis quindi perché non andare sul sicuro con un classico Disney? Perché non leggere le recensioni visto che in America è uscito il 12 Febbraio? A me comunque ha divertito molto, è una comicità pungente che credo non necessiti per forza della lettura del fumetto. Ryan Reynolds è bravissimo come sempre. Il sequel è stato annunciato prima dell'uscita di questo capitolo nella sale ed è lo stesso protagonista a darne l'annuncio alla fine dei titoli di coda.


Gods of Egypt (2016, USA, di Alex Proyas)... mi tocca fare un mea culpa. Già, perché non l'ho guardato perché pensavo potesse essere interessante, o perché mi piace l'argomento. L'ho guardato solo per uno degli attori protagonisti: Gerard Butler. Dovete sapere che amo con tutta me stessa questo bel maschio scozzese dai tempi delle tartarughe di 300. I miei ormoni sono tipo impazziti e da allora è diventato il mio metro di giudizio sulla bellezza di un uomo. Credo che il film non sia né brutto né un capolavoro, Gerard è il Dio Seth, che costretto a vivere nel deserto si porta addosso parecchio risentimento verso il padre e il fratello, tanto che arriva in una città egizia troppo futuristica per il tempo, uccide suo fratello e ruba gli occhi al nipote Horus. La città piomba nel terrore e Seth cambia le regole e permette l'accesso al paradiso solo a chi ha dei beni di valore da offrire in cambio. Un anno dopo, Bek e Zaya, due giovani innamorati cercano di fuggire dalla città, ma lei muore. Bek quindi parte alla ricerca di Horus e lo aiuta a riprendersi il trono con la promessa di aiutare Zaya, che essendo morta come nullatenente, non può accedere al paradiso. Seth nel frattempo uccide pure il padre e prende dai vari Dei parti del corpo differenti in modo da diventare un Super-Dio quasi invincibile. Non l'ho trovato nulla di entusiasmante, in compenso ho scoperto che Gerard è bono anche quando fa è il cattivo della situazione.


Prima di partecipare alla giuria del David, non avevo una grande considerazione del cinema italiano, come la maggior parte degli italiani che associano il nostro cinema ai Cinepanettoni. Mi sono ricreduta, perché abbiamo certi film che non hanno nulla da invidiare a Hollywood e Perfetti sconosciuti (2016, Italia, di Paolo Genovese) è uno di questi. Lo so che andrà a finire che in pochi lo guarderanno e a Natale tutti a dire che siamo dei poveri incapaci e tutto il resto. La trama è molto semplice: una coppia di coniugi invita a cena altre due coppie di amici più un loro amico scompagnato e, tra una battuta e l'altra, decidono di mettere i propri cellulari al centro della tavola e condividere qualsiasi cosa arrivi, chiamate, foto, messaggi. Qualsiasi cosa, qualsiasi segreto messo in mostra davanti a coniugi e amici di una vita. La cosa geniale in questo film sta nel fatto che i dialoghi sono di grandissima qualità, sono veri e di una fluidità incredibile. Le battute sono le stesse che chiunque di noi potrebbe scambiarsi con gli amici. È straordinario se pensate che la location del film è un piccolo appartamento, che la maggior parte del film si svolge con i protagonisti seduti a tavola. Leggo su Wikipedia il film ha ricevuto richieste di remake da tutto il mondo. Detto questo, fate voi.