mercoledì 27 aprile 2016

Lui è tornato | Recensione

SONO ANCORA VIVA! Ebbene sì. Ho visto un sacco di film belli di cui volevo scrivere, ma non è stato un bel periodo, mi sono fatta prendere dallo scoraggiamento così tanto che ho cancellato anche il post precedente con la mia opinione su Victor Frankenstein e ho pensato di abbandonare l'intero diario. Alla fine m'è passata, quindi eccomi qui! Più forte di prima, come sempre! Sono sicura che prima o poi imparerò anche io a prendere le cose un po' più alla leggera e mi godrò un po' più la vita, devo solo avere pazienza.


Avete presente quando alle elementari c'è quel compagno a cui proprio non piace studiare storia e chiede alla maestra qual è il senso di studiare cose vecchie, già successe e la maestra risponde che studiare certe cose serve a non farle succedere mai più? Ecco, con i tempi che corrono adesso a me sembra talvolta di vivere in un déja vu: c'è la crisi economica, c'è il malcontento generale e c'è anche la xenofobia, l'odio razziale. Insomma, ci sono le premesse, per adesso. Lui è tornato (Er ist wieder da, 2015, Germania, di David Wnendt) ci pone davanti ad un quesito: se Adolf Hitler tornasse, si cadrebbe negli errori del passato? Il film è tratto dall'omonimo libro di Timus Vermes, che è diventato un best seller. La prima volta che ho visto il trailer sinceramente non sapevo se ridere o indignarmi, perché da una parte mi divertiva l'idea di vedere un Adolf Hitler in difficoltà con gli smartphone e il web, dall'altra mi chiedevo se fosse giusto ironizzare su un personaggio del genere. Alla fine mi ha fatto sorridere. E mi ha fatto pensare, perché la risposta alla frase era affermativa: secondo il regista e l'autore riuscirebbe a riottenere successo tra i tedeschi. In certi punti il film sembra girato come un documentario ed è quella la cosa più atroce, sentire Hitler parlare con le persone e sentir loro dire cose che non sono molto differenti da quelle che gli hanno permesso di salire al potere. Tutti credono che lui sia un attore, ma ai suoi monologhi annuiscono, vedendolo in strada tutti scherzano e si fanno foto col dittatore. Sono pochissime le persone che si lamentano di lui e alcuni di loro fanno parte del partito neonazista tedesco. Alla fine oltre ad finale a sorpresa, secondo il Führer i tempi sono abbastanza maturi per poter riprendere il suo lavoro da dove l'aveva lasciato.