domenica 30 novembre 2014

Interstellar | Recensione

Ciao a tutti. Oggi vi parlo di Interstellar, il film tanto atteso quanto criticato perché "scientificamente poco accurato". Premettiamo che nelle materie scientifiche studio ma non mi applico per cui ne so tanto quanto. Il mio è un giudizio prettamente cinefilo e sinceramente è un bel 10 pieno! Posso solo dire che alcuni miei colleghi me l'hanno vivamente consigliato commentandolo con frasi del tipo "è commovente, ti sfido a non piangere".
Il mio corso di storia e critica del cinema è basato sul cinema d'autore e più volte è venuto fuori che secondo alcuni è un peccato che siano nati gli effetti speciali digitali perché tolgono poesia al film premesso che io cinema d'autore non lo amo particolarmente, penso al contrario che gli effetti speciali diano quel tocco in più al film e comunque senza di essi sarebbe difficile fare cose come Interstellar. Quindi mano al bicchierone di pop-corn, Christopher Nolan è tornato!

Interstellar (2014, USA & UK, directed by Christopher Nolan) vi terrà incollati allo schermo per la bellezza di 169 minuti. Se ancora state cercando di trovare un significato degno per Inception, sappiate che questo non sarà da meno.
Siamo in un futuro non precisato e non ce la passiamo affatto bene: delle bufere di sabbia causate dall'inquinamento hanno reso il nostro mondo talmente arido che l'unica cosa che si riesce a coltivare è il mais. I nostri polmoni sono pieni di una polvere così forte da riuscire a fare interferenza con le apparecchiature elettroniche.

Qui troviamo Cooper (il neo premio oscar Matthew McConaughey), un ex pilota che ha deciso di fare l'agricoltore dopo aver quasi perso la vita a causa di un'interferenza che gli ha fatto spegnere l'aereo. Vive col padre, suo figlio Tom e la sua adorata figlia Murph. Il carattere di quest'ultima ci è chiaro da subito: sappiamo che Cooper si reca a scuola per sostenere un colloquio coi professori perché la ragazza parla spesso a scuola dell'allunaggio, andando contro ai professori che credono che non si sia mai compiuto. Sappiamo anche che i professori spingono i loro alunni verso la carriera agraria tanto che Tom, che è un promettente studente,  rinuncerà alla scuola per seguire le orme del padre.
Il primo mistero di Interstellar è nella camera della ragazza che parla di un fantasma che le manda dei segnali e le fa cedere cose dalla scrivania. Noi sappiamo che qualcosa c'è, perché possiamo vedere una soggettiva arancione e sentire dei forti respiri, ma nessuno le crede. Un giorno dopo una tempesta di sabbia, il fantasma di Murph le lascia un messaggio usando un messaggio binario che poi Cooper tradurrà come coordinate di una mappa.

Recatosi lì insieme alla figlia, arrivano alla sede nascosta della NASA, dove il Dottor Brand preme affinché Cooper entri a far parte dell'equipe per un'importante missione: decenni prima dodici astronauti attraversarono un cunicolo spazio temporale formatosi affianco a Saturno per recarsi ciascuno in un nuovo pianeta e scoprire così se in almeno uno di essi ci fossero le basi per una nuova vita sulla terra. Il compito di Cooper e del resto della squadra è quello di recarsi nei pianeti che hanno ricevuto un feedback positivo e lì attuare un piano a seconda dei casi. Il piano A prevede il trasferimento in loco dei pochi abitanti della terra che sono rimasti; il piano B prevede il trasporto e conseguente trapianto di embrioni umani nel nuovo pianeta. Cooper accetta, nonostante la figlia e il fantasma lo preghino di restare. La squadra composta dalla biologa Amanda Brand, gli scienziati Doyle e Romilly, i robot TARS e CASE e naturalmente Cooper, attraversano il primo warmhole con non poche difficoltà soprattutto per il protagonista profondamente turbato dal cambiamento temporale a causa del quale ogni ora lì corrisponde a sette anni sulla terra.

Il primo pianeta si rivela subito una tragedia: la navicella che trasferiva i dati è distrutta e Milly la ricercatrice è morta. Il pianeta è completamente ricoperto di acqua e genera onde enormi; nel disperato tentativo di recuperare i dati della sonda Doyle muore. Tornati sulla navicella, chiamata Endurance, Romilly che era rimasto a bordo li informa che in quelle tre ore sul pianeta nella navicella e quindi sulla Terra sono passati ben 23 anni. Cooper disperato accende le registrazioni e ciò che vede è terribile: se sua figlia si rifiuta ancora di parlargli, Tom periodicamente si registra e così scopriamo che si innamora, si sposa, ha una figlia che morirà a causa della polvere e, infine, rassegnato, dirà addio al padre. Sua figlia gli manda un unico messaggio dove già grande lo informa di aver cominciato a lavorare per la NASA.

A causa della fuga dal primo pianeta, il carburante rimasto sull'Endurance non basta per entrambi i pianeti, decidono quindi di visitare il pianeta di Mann andando contro il parere di Amanda, accusata di voler scegliere l'altro pianeta perché innamorata dell'uomo che ci atterrò.
Sulla Terra intanto il dottor Brand assistito da Murph rivelerà a quest'ultima in punto di morte che il vero piano non prevede alcun trasferimento dei terrestri che quindi sono destinati a morte certa e lei subito avverte Amanda. Cooper sconvolto decide di far ritorno sulla terra dopo l'esplorazione di questo pianeta.

Mann a primo impatto sembra un uomo estremamente in buona fede e i suoi dati, nonostante la differenza di gravità e il freddo tremendo, sembrano promettere bene. Purtroppo così non sarà: durante una ricognizione rivelerà a Cooper che i suoi dati sono stati falsati perché una volta arrivato lì si è accorto che sarebbe morto in solitudine. Dopo la rivelazione cerca di uccidere Cooper che però riesce ad avvertire Amanda che lo salva. Mann ruberà la navicella, facendo esplodere la base all'interno della quale si trovava Romilly. Come se non bastasse, Mann cercherà di attaccarsi all'Endurance senza riuscirci, causando dei danno che ne provocheranno la morte.

A questo punto la loro unica speranza è il pianeta di Edmunds, l'uomo amato da Amanda. Per non sprecare quel poco di carburante che è rimasto decidono di attraversare il buco nero. TARS deve buttarcisi all'interno per raccogliere dati e Cooper fa lo stesso, in modo da allegerire la navetta permettendo ad Amanda di salvarsi raggiungendo il pianeta.
Intanto sulla Terra Muph vorrebbe portare via dalla loro casa Tom e la famiglia, che si sta ammalando a causa della polvere ma quest'ultimo non è d'accordo. Murph ha inoltre bisogno di recuperare i contatti col fantasma. Con un diversivo riescono quindi a distrarre il fratello e proprio il quel momento Cooper arriva. Arriva dove? Nella quarta dimensione! Cooper arriva in un enorme ipercubo creato dagli stessi "Loro", ovvero gli umani del futuro, che la NASA supponeva avessero messo lì il warmhole. Cooper scopre che l'ipercubo è collegato con la stanza di Murph, di cui può vedere le varie fasi della vita e che può interagire con essa utilizzando gli oggetti presenti nella stanza. Quindi il "fantasma" era Cooper stesso (che infatti ha la visiera del casco arancione) che di nuovo lancia messaggi morse e binari, implora sé stesso di rimanere con la figlia ma invano. Murph riuscirà a decifrare il messaggio e quindi a risolvere l'equazione che permette il trasferimento di tutti gli umani.

A questo punto Cooper viene espulso dall'ipercubo vicino a Saturno, dove verrà recuperato da un'astronave che lo porterà in ospedale, nel quale si risveglierà. Lì scopre che la figlia è ormai vecchia, infatti è in un letto d'ospedale senza quasi forze circondata dalle numerose generazioni che hanno fatto seguito. Murph lo incarica di andare a prendere Amanda e lui si dirige subito insieme a TARS verso quel pianeta che, scopriremo, era davvero quello adatto alla vita umana.

Piccola precisazione: non è che Nolan si è inventato tutta questa roba eh, la teoria esiste ed è di KipThorne.

mercoledì 26 novembre 2014

Dracula Untold | Recensione

Perché pensare che una vita è separata dalla prossima quando l'una nasce dall'altra? (Quote)

Ciao a tutti. Oggi vorrei parlarvi di uno di quei film che ho visto nelle settimane precedenti, durante una delle mie bellissime influenze (e, a tal proposito, me la son presa di nuovo). Contrariamente a quanto detto da altri, io questo film l'ho molto apprezzato.

Dracula Untold (2014, USA, directed by Gary Shore) è in sostanza un armonioso miscuglio della storia di Vlad III di Valacchia e il Dracula versione romanza di Bram Stoker. Infatti, quello che ho forse più apprezzato di Dracula Untold è il fatto che molto è raccontato di colui che ispirò questo grande romanzo e diede vita al mito vampiresco del conte Dracula. Partiamo dal principio possiamo constatare che Vlad è un gran figo (interpretato da Luke Evans) stra-innamorato della sua bellissima moglie Mirena (Sarah Gordon), come in quasi tutti i film che riguardano Dracula, e del suo figliolo Ingeras.

Vlad è il principe della Transylvania, che si trova a investigare sulla morte di alcuni soldati turchi, suoi arcinemici. Le ricerche lo portano nella grotta, su un'alta montagna, dove una soggettiva di qualche creatura misteriosa uccide tutti i suoi soldati ma lui riesce a fuggire. Tornato al castello (nel quale scopriamo che il suo nome deriva dal fatto che proviene dalla dinastia dei draghi, Dracul) Vlad scopre di una leggenda secondo la quale nel castello c'è un vampiro, diventato tale quando da umano ha fatto un patto col diavolo.

La sera durante un sontuosa cena, i turchi irrompono nel suo castello chiedendo un tributo e Vlad ma quando viene offerto loro dell'argento, loro pretendono di avere 1000 bambini tra cui suo figlio. Veniamo quindi a sapere che Vlad stesso fu dato come tributo ai turchi e che il sultano lo crebbe sotto la sua ala, accanto al suo figlio naturale che ora salito al trono pretende di fare lo stesso. Vlad cerca di aggrapparsi alla fratellanza con il principe turco, ma lui impassibile decide di portare avanti la sua richiesta. Tuttavia il principe della Transylvania non riesce a sopportare il dolore di separarsi dal figlio e di recare tale sofferenza anche alla moglie, quindi al momento della consegna ucciderà tutti i presenti andando così incontro alla guerra.

Messo alle strette dall'innegabile supremazia, soprattutto numerica, dell'esercito turco, Vlad prenderà una decisione disperata: tornerà alla grotta dove parlerà con il vampiro che lo trasformerà dandogli poche e semplici indicazioni: se nei 3 giorni seguenti eviterà di bere sangue umano, tornerà "normale"; in caso contrario resterà vampiro e sarà suo schiavo per l'eternità. Inizialmente Vlad riesce a controllare bene la sua sete e anche quando verrà allo scoperto e i suoi sudditi cercheranno di bruciarlo vivo, non mostrerà mai degli atteggiamenti particolarmente violenti nei loro confronti. Al momento dello scontro Vlad di trasforma in una vera e propria macchina da guerra: ha una vista strepitosa, è in grado di controllare i pipistrelli che verranno usati per confondere i nemici e di trasformarsi in una nube di pipistrelli lui stesso, cosa che lo rende praticamente invincibile e molto veloce.

Tuttavia, mentre lui si trova in mezzo alla mischia, alcuni turchi riescono ad arrivare al castello, catturare Ingeras... e la sua amata cadrà dalla torre più alta. E così, come da tradizione, lei morirà. Vlad allora disperato decide di trasformare i pochi sopravvissuti in vampiri, dopo essersi trasformato definitivamente bevendo quello di sua moglie in fin di vita - destinandosi così ad una vita eterna come schiavo di colui che l'ha reso mostro -, che da soli riescono ad annientare il resto dell'esercito turco mentre Vlad stesso, in un bellissimo scontro argenteo, ucciderà il suo fratellastro turco.

A questo punto i suoi giovani pupilli assetati decidono che è giusto prosciugare l'unico umano rimasto in vita, ovvero il povero Ingeras. Casualmente di lì passava il monaco (figura che odierete tantissimo, fidatevi) che con la sua croce allontana i vampiri e riesce a salvare il piccolo, dando la possibilità a Vlad, che controlla il tempo, di spostare le nuvole e bruciare tutti, sé stesso compreso, rendendo suo figlio un orfano di entrambi i genitori nel giro di 10 minuti.

Però, perché c'è sempre un però, quando Vlad sta per liberarsi dalla sua maledizione entra in gioco un pazzo scatenato di nome Shkelgim, che già in precedenza cercò di far bere il suo sangue a Vlad per diventare suo schiavo e qui, approfittando del fatto che quest'ultimo ha in pratica perso conoscenza gli farà bere il suo sangue salvandolo.
Facciamo un poderoso salto temporale, ai giorni nostri, nel quale Vlad riconosce al mercato la "reincarnazione" della sua bella e del suo padrone che ha finalmente deciso che è giunta l'ora di richiedere i dovuti servigi.

Ho molto gradito i panorami sulla Transylvania, mentre ho poco gradito il fatto che le atrocità fatte da Vlad III siano lette qui in una chiave buona. Infatti, ad certo punto, il protagonista dice che gli impalamenti, che voglio ricordare riguardavano villaggi interi e non singole persone, erano fatti per intimorire l'esercito turco e e che "per ogni villaggio sterminato ne salvava 10". Ecco, quelle lì erano pur sempre persone ed io questo poco l'ho gradito. Se questo mito è nato, sicuramente Vlad III fu tutto fuorché un personaggio amato

giovedì 20 novembre 2014

Annie Parker | Recensione

«My life was a comedy. I just had to learn how to laugh» (Quote).

Ciao a tutti. Manco da più di un mese, ma a mia discolpa posso dire di aver passato 3 influenze, diversi colloqui per la tesi e un progetto per l'università nel quale con altri miei colleghi dovevo analizzare un film e spiegarlo davanti a tutti (è stato orribile, per come sono timida io).
Comunque i film che ho visto sono stati ben pochi, di recenti ne ho solo 3.
Di norma ve li racconterei nello stesso ordine con cui li ho visti, però ho deciso di iniziare dall'ultimo.

Annie Parker
Annie Parker (2014, Usa, directed by Steven Bernstein) è una storia di donne. Donne malate di cancro e donne che quel cancro lo studiano.
Quando ho visto il trailer ho subito pensato che io quel film dovevo vederlo assolutamente ed infatti appena sono stata sola ne ho approfittato e me lo sono vista. Perché per me è tanto importante? Anni fa ebbi anche io dei problemi al seno, venni ricoverata all'ospedale rosa della mia provincia. In stanza con me e in quella affianco (io ero la più piccola, quindi tutte si sentivano in dovere di venirmi a tranquillizzare) ho conosciuto tutte donne che hanno combattuto quello stesso male. Non dimenticherò mai loro e la loro forza.

Mary-Claire King
Il film inizia con un flashback che se non altro ci dà qualche speranza: le due donne si incontrano, quindi sappiamo che Annie Parker vivrà e che Mary-Claire King risolverà il suo mistero.
Di quale mistero parlo? Mary-Claire è colei che ha scoperto che esiste un legame tra il gene BRCA1 e il cancro al seno. Una cosa così ovvia adesso ma che la dottoressa  fece molta fatica a dimostrare nel 1990.
Ma torniamo a noi. Siamo negli anni sessanta, Annie e sua sorella Joan sono due bambine. Joan pensa che una porta di casa loro (che sarà ricorrente durante tutti i 139 minuti, esattamente come quello che rappresenta) nasconda la Morte, che si sveglia se passi accanto a lei facendo rumore e che sua mamma l'abbia svegliata. Sua mamma ha un fazzoletto in testa: ha il cancro al seno. E non è il primo caso, infatti anche la nonna ed una zia sono già morte, dello stesso terribile male.

Quindi andiamo ai 18 anni di Annie, quando conosce Paul (Aaron Paul, che con i cappelli lunghi sembra Gesù ed è davvero bellissimo); si innamorano, si sposano e fanno sesso come conigli. E questo è un dettaglio meraviglioso, perché in un film che racconta il cancro è importante l'ironia. E da tanto sesso un figlio capirete bene che un figlio non tarda ad arrivare, infatti Annie sarà incinta quando anche suo padre morirà.

Nel frattempo Mary-Claire King è nel suo ufficio. Sta facendo un colloquio per ottenere fondi e dimostrare quella che un giorno sarà una delle più importanti scoperte mediche degli ultimi decenni. Peccato che, un po' per il suo carattere, un po' perché l'ereditarietà di questa patologia era considerata una leggenda, un po' perché la ricerca prevedeva dei tempi lunghissimi, i fondi non le saranno dati. Una particolarità bisogna notarla: l'orologio è segnato ogni dodici minuti, ovvero «la frequenza con cui le donne muoiono di cancro, 1 su 9 due milioni nei prossimi vent'anni».

Le vita delle due continuano ad alternarsi: Annie partorisce William e Mary-Claire inizia a stilare una scaletta del suo lavoro. Tutto sembra finalemente armonioso, fino a che Joan non scopre di avere un nodulo al seno e che questo sarà maligno. Annie all'ospedale dirà una cosa che mi ha tanto stupito: «Non riesco a smettere di pensarci (al cancro). Ci perseguita. Ho tanta paura che sia dentro di noi, che sia nella nostra famiglia». Joan la rassicura, ma alla sua morte Annie sviluppa una vera a propria ossessione per il cancro e non fa altro che toccarsi alla ricerca di noduli. E le situazioni sono anche divertenti, finché non ne scopre davvero uno, che sarà fra l'altro ad uno stadio così avanzato che non ci sarà alcuna possibilità di salvarle il seno.
Ed è qui che inizia il calvario di Annie. Col un seno solo, il marito si allontana da lei sempre di più e la sua convinzione dell'ereditarietà della malattia spingerà Annie a formare una piccola equipe fai-da-te con altri due medici che cercherà con pochi mezzi a cercare le cause di questo terribile male. Mentre Annie studia e inizia a mandare lettere a Mary-Claire, Paul appare sempre più distante.
Nel frattempo le ricerche della dottoressa vanno avanti con successo e la soluzione sembra sempre più vicina, iniziano infatti a prelevare il sangue e a trascrivere i tracciati, dopo aver finalmente imparato a riconoscere quella che viene definita una "proteina dalla forma peculiare".


Il piccolo dramma di Annie culmina il giorno in cui finisce il suo ciclo di chemio, in cui scoprirà che il marito non riesce più a toccarla a causa di quel "buco" che ha sul petto e che, dulcis in fundo, se la fa pure con la sua grande amica Louise (che il padre definiva
«un problema con la "P"maiuscola»). I due divorzieranno scatenando le ire del figlio William ma Annie riuscirà presto a rifarsi una vita con un altro uomo. Poco dopo anche Paul si ammalerà di cancro e morirà.

Mary-Clary e la sua equipe decidono di ritagliare dai loro campioni solo coloro che hanno avuto un cancro precoce e finalmente la scoperta è fatta!
Annie invece dovrà fare i conti col ritorno del cancro, ma anche stavolta riuscirà a sconfiggerlo e soprattutto avverrà l'incontro fra queste due grandi donne. Alla fine una serie di immagini ci daranno alcune notizia sulla vita delle due, molto interessanti.

Il film ha ricevuto numerose critiche perché non è molto curato dal punto di vista medico. Io però non credo che ci fosse bisogno e soprattutto che l'intento non fosse questo. Penso infatti che il film voglia proporsi di raccontare cosa si conosce e cosa noi per prime possiamo fare per prevenire. La scena in cui si palpano il seno per quanto divertente, è una cosa che tutte noi dovremmo saper fare ed è una cosa che tutti consigliano di fare. La prevenzione stessa è una cosa che tutti consigliamo ma nessuno fa se non è messo alle strette.