giovedì 20 novembre 2014

Annie Parker | Recensione

«My life was a comedy. I just had to learn how to laugh» (Quote).

Ciao a tutti. Manco da più di un mese, ma a mia discolpa posso dire di aver passato 3 influenze, diversi colloqui per la tesi e un progetto per l'università nel quale con altri miei colleghi dovevo analizzare un film e spiegarlo davanti a tutti (è stato orribile, per come sono timida io).
Comunque i film che ho visto sono stati ben pochi, di recenti ne ho solo 3.
Di norma ve li racconterei nello stesso ordine con cui li ho visti, però ho deciso di iniziare dall'ultimo.

Annie Parker
Annie Parker (2014, Usa, directed by Steven Bernstein) è una storia di donne. Donne malate di cancro e donne che quel cancro lo studiano.
Quando ho visto il trailer ho subito pensato che io quel film dovevo vederlo assolutamente ed infatti appena sono stata sola ne ho approfittato e me lo sono vista. Perché per me è tanto importante? Anni fa ebbi anche io dei problemi al seno, venni ricoverata all'ospedale rosa della mia provincia. In stanza con me e in quella affianco (io ero la più piccola, quindi tutte si sentivano in dovere di venirmi a tranquillizzare) ho conosciuto tutte donne che hanno combattuto quello stesso male. Non dimenticherò mai loro e la loro forza.

Mary-Claire King
Il film inizia con un flashback che se non altro ci dà qualche speranza: le due donne si incontrano, quindi sappiamo che Annie Parker vivrà e che Mary-Claire King risolverà il suo mistero.
Di quale mistero parlo? Mary-Claire è colei che ha scoperto che esiste un legame tra il gene BRCA1 e il cancro al seno. Una cosa così ovvia adesso ma che la dottoressa  fece molta fatica a dimostrare nel 1990.
Ma torniamo a noi. Siamo negli anni sessanta, Annie e sua sorella Joan sono due bambine. Joan pensa che una porta di casa loro (che sarà ricorrente durante tutti i 139 minuti, esattamente come quello che rappresenta) nasconda la Morte, che si sveglia se passi accanto a lei facendo rumore e che sua mamma l'abbia svegliata. Sua mamma ha un fazzoletto in testa: ha il cancro al seno. E non è il primo caso, infatti anche la nonna ed una zia sono già morte, dello stesso terribile male.

Quindi andiamo ai 18 anni di Annie, quando conosce Paul (Aaron Paul, che con i cappelli lunghi sembra Gesù ed è davvero bellissimo); si innamorano, si sposano e fanno sesso come conigli. E questo è un dettaglio meraviglioso, perché in un film che racconta il cancro è importante l'ironia. E da tanto sesso un figlio capirete bene che un figlio non tarda ad arrivare, infatti Annie sarà incinta quando anche suo padre morirà.

Nel frattempo Mary-Claire King è nel suo ufficio. Sta facendo un colloquio per ottenere fondi e dimostrare quella che un giorno sarà una delle più importanti scoperte mediche degli ultimi decenni. Peccato che, un po' per il suo carattere, un po' perché l'ereditarietà di questa patologia era considerata una leggenda, un po' perché la ricerca prevedeva dei tempi lunghissimi, i fondi non le saranno dati. Una particolarità bisogna notarla: l'orologio è segnato ogni dodici minuti, ovvero «la frequenza con cui le donne muoiono di cancro, 1 su 9 due milioni nei prossimi vent'anni».

Le vita delle due continuano ad alternarsi: Annie partorisce William e Mary-Claire inizia a stilare una scaletta del suo lavoro. Tutto sembra finalemente armonioso, fino a che Joan non scopre di avere un nodulo al seno e che questo sarà maligno. Annie all'ospedale dirà una cosa che mi ha tanto stupito: «Non riesco a smettere di pensarci (al cancro). Ci perseguita. Ho tanta paura che sia dentro di noi, che sia nella nostra famiglia». Joan la rassicura, ma alla sua morte Annie sviluppa una vera a propria ossessione per il cancro e non fa altro che toccarsi alla ricerca di noduli. E le situazioni sono anche divertenti, finché non ne scopre davvero uno, che sarà fra l'altro ad uno stadio così avanzato che non ci sarà alcuna possibilità di salvarle il seno.
Ed è qui che inizia il calvario di Annie. Col un seno solo, il marito si allontana da lei sempre di più e la sua convinzione dell'ereditarietà della malattia spingerà Annie a formare una piccola equipe fai-da-te con altri due medici che cercherà con pochi mezzi a cercare le cause di questo terribile male. Mentre Annie studia e inizia a mandare lettere a Mary-Claire, Paul appare sempre più distante.
Nel frattempo le ricerche della dottoressa vanno avanti con successo e la soluzione sembra sempre più vicina, iniziano infatti a prelevare il sangue e a trascrivere i tracciati, dopo aver finalmente imparato a riconoscere quella che viene definita una "proteina dalla forma peculiare".


Il piccolo dramma di Annie culmina il giorno in cui finisce il suo ciclo di chemio, in cui scoprirà che il marito non riesce più a toccarla a causa di quel "buco" che ha sul petto e che, dulcis in fundo, se la fa pure con la sua grande amica Louise (che il padre definiva
«un problema con la "P"maiuscola»). I due divorzieranno scatenando le ire del figlio William ma Annie riuscirà presto a rifarsi una vita con un altro uomo. Poco dopo anche Paul si ammalerà di cancro e morirà.

Mary-Clary e la sua equipe decidono di ritagliare dai loro campioni solo coloro che hanno avuto un cancro precoce e finalmente la scoperta è fatta!
Annie invece dovrà fare i conti col ritorno del cancro, ma anche stavolta riuscirà a sconfiggerlo e soprattutto avverrà l'incontro fra queste due grandi donne. Alla fine una serie di immagini ci daranno alcune notizia sulla vita delle due, molto interessanti.

Il film ha ricevuto numerose critiche perché non è molto curato dal punto di vista medico. Io però non credo che ci fosse bisogno e soprattutto che l'intento non fosse questo. Penso infatti che il film voglia proporsi di raccontare cosa si conosce e cosa noi per prime possiamo fare per prevenire. La scena in cui si palpano il seno per quanto divertente, è una cosa che tutte noi dovremmo saper fare ed è una cosa che tutti consigliano di fare. La prevenzione stessa è una cosa che tutti consigliamo ma nessuno fa se non è messo alle strette.

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