mercoledì 17 settembre 2014

Penelope | Recensione

Sono reduce da un esame di spagnolo, ho passato gli ultimi giorni in una specie di stato psichedelico dove ripetevo le declinazioni dei verbi come mantra. Per cui, ecco un post leggero, leggero, leggero. Ovvero il mio film preferito: Penelope (2006, USA, diretto da Mark Palansky), visto per puro caso in tv. Non amo molto la televisione, tanto che non ce l'ho neppure in camera e in quell'occasione ho costretto mio fratello ad ospitarmi nella sua camera, perché il trailer nella pubblicità mi aveva completamente stregato e non potevo assolutamente perdermelo.

Passiamo alla trama, il film è niente più niente meno che una fiaba "moderna", una specie di "La bella e la bestia" al contrario: Penelope è una ragazza figlia di artistocratici. Parecchie generazioni addietro qualcuno scagliò una maledizione sulla famiglia: la prima femminuccia nata, avrebbe avuto il naso e le orecchie da maiale. Caso volle che per anni vennero al mondo solo maschi. Fino a Penelope che, poveraccia, si trovò addosso la maledizione indirizzata al suo bis-bis-bis nonno. Per le orecchie nessun problema, la bella chioma fluente di Christina Ricci copre perfettamente il danno, ma per il naso la cosa si fa più difficile. La mamma di Penelope riesce a farsi una ragione del fatto ed in tutti i modi cerca di risolvere l'enigma che dovrebbe sciogliere la maledizione: solo quando qualcuno dello stesso genere della ragazza riuscirà a guardare oltre il suo naso, amandola e accettandola così com'è, la sfortunata potrà avere finalmente un aspetto umano. Interpretando il passo "qualcuno dello stesso genere della ragazza" come "un aristocratico" la donna organizza per la figlia degli incontri con dei nobili rampolli che puntualmente fuggono quando vedono il naso da maialino, lasciando la ragazza sempre più sfinita e demoralizzata.

Edward è un giovane ragazzo che partecipa ad uno di questi incontri e alla vista di Penelope fugge tanto veloce da non lasciare ai genitori il tempo di firmare il patto di segretezza, obbligatorio per tutti i pretendenti. Va in commissariato per denunciare il fatto, cui nessuno crede tranne Lemon (l'intramontabile Peter Dinklage) che vide Penelope alla nascita. I due decidono di fare coppia per dimostrare l'esistenza della ragazza-maiale e per far ciò assumono lo squattrinato col vizio del gioco d'azzardo Johnny (James McAvoy, aw lo adoro) che, sotto lo pseudonimo di Max, deve semplicemente far innamorare di sé la ragazza e convincerla a mostrarsi. Iniziano quindi una serie di tenerissimi incontri, i due si innamorano e quando lei decide di mostrarsi, lui si rende conto che non essendo nobile non può spezzare la maledizione e decide di lasciarla.

Penelope, col cuore spezzato e con una madre ansiosa (e un po' egoista) fugge di casa. Fa amicizia con alcune persone che non sanno della sua identità, perché nasconde il naso con una sciarpa. Per avere dei soldi invia le sue foto a Lemon, che a quel punto capisce che Penelope è solo molto sfortunata e decide di lasciarla in pace. Un giorno la ragazza ha un malore ed il mondo viene a scoprire il suo segreto: Penelope diventa semplicemente una star. Edward allora, per salvarsi la faccia, le chiede di sposarlo ma lei non amandolo veramente lo lascia all'altare. Torna a casa sua, in abito da sposa e la mamma estremamente delusa (perché pensava di aver finalmente risolto l'increscioso problema) le chiede il perché di quell'atteggiamento e... magia! Quando Penelope risponde «Perché mi piaccio così», la maledizione si spezza. La spiegazione è molto semplice: essendo unica nel suo genere, era lei stessa a doversi amare ed accettare!


...No, non preoccupatevi, non finisce qui! Perché il film fa un potente passo avanti: Penelope diventa una maestra ed un giorno, a Carnevale, si reca in un condominio, dove tutti sono mascherati dalla vecchia lei. Qui incontra Johnny (ebbene sì!), iniziano a ballare, lui la riconosce e si rimettono assieme, finalmente liberi. Il film termina con Penelope su un'altalena, molto simile a quella che aveva in camera sua, sulla quale si dondolava malinconicamente con suo muso da maiale... ma questa volta non è sola, a spingerla c'è il suo "principe azzurro"... E VISSERO PER SEMPRE FELICI E CONTENTI.
p.s. So che questo film è di una banalità incredibile, chiedo umilmente venia, mi piace troppo.

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